TRANSLVANIA DAY

03:41 Pubblicato da geobanano

Informazioni generiche sulla Transilvania e sulle principali città da visitare
La Transilvania (rumeno: Ardeal o Transilvania, ungherese: Erdély, tedesco: Siebenbürgen), è una regione storica che forma la parte occidentale e centrale della Romania. La Transilvania fu un principato durante il Medio Evo.
Transilvania è una espressione latina, che significa "oltre la foresta" ("trans" = oltre e "silva" = foresta). Il primo documento in cui fu usato il termine Ultra siluam, cioè "oltre la foresta", riferendosi all'area risale al 1075. Il termine "Partes Transsylvanæ" ("zone oltre la foresta") risale allo stesso secolo (nella Legenda Sancti Gerhardi) e successivamente divenne l'espressione usata nei documenti in latino del Regno di Ungheria (come "Transsilvania"). Anche il nome ungherese della Transilvania, Erdély, significa esattamente "oltre la foresta". I due nomi sono quindi la semplice traduzione uno dell'altro.
La Transilvania è una delle province più romantiche della Romania. Situata al centro della Romania, si trova tra le montagne e le colline ed è immersa nei boschi: la catena montuosa dei Carpazi che percorre la Romania con dei posti davvero spettacolari . La natura è quasi intatta: acqua pura, vegetazione verde e vivace, con tanta flora e fauna. Sulle montagne del centro e dell' ovest dei Carpazi si possono visitare dei posti selvaggi ancora intatti.
Le principali città sono: Cluj-Napoca situata in collina, Brasov e Sibiu nella zona ai piedi dei Carpazi Meridionali, Timisoara – all’estremo Ovest, Sighisoara nella zona centrale, Bistrita, Alba-Iulia, Medias, Fagaras, Deva e altre.
Le culture si intrecciano tra: rumena, sassone e ungherese. Tutt’ora ci sono regioni e/o città dove si parlano due o tre lingue: rumena e ungherese.Il clima continentale è: caldo secco d’estate e freddo secco d’inverno. La temperatura media varia: da 25-30° C d’estate ad –5 – 12° C d’inverno.Qui si possono scoprire molti posti interessanti: posti adatti per chi pratica gli sport invernali, posti in montagna dove si possono praticare trekking, escursioni, camping, centri di cura, ma anche dei posti da visitare, come: castelli leggendari, città medievali, musei di arte e di cultura, chiese e monasteri in architettura gotica e bizantina antica; insomma dei posti che vale la pena visitare.
Etimologia
Transilvania è una espressione latina, che significa "oltre la foresta" ("trans" = oltre e "silva" = foresta). Il primo documento in cui fu usato il termine Ultra siluam, cioè "oltre la foresta", riferendosi all'area risale al 1075. Il termine "Partes Transsylvanæ" ("zone oltre la foresta") risale allo stesso secolo (nella Legenda Sancti Gerhardi) e successivamente divenne l'espressione usata nei documenti in latino del Regno di Ungheria (come "Transsilvania"). Anche il nome ungherese della Transilvania, Erdély, significa esattamente "oltre la foresta". I due nomi sono quindi la semplice traduzione uno dell'altro.
Ardeal/Erdély
Anche i nomi Erdély in ungherese e Ardeal in rumeno sono ritenuti collegati, non nel significato ma nella fonetica. La prima forma ungherese registrata fu "Erdeuelu" nel XII secolo in Gesta Hungarorum, mentre quella rumena apparve nel 1432 come "Ardeliu". La modifica della prima vocale nel passaggio dall'ungherese al rumeno può essere ritrovata anche in altre parole comuni a ungherese e rumeno come agriş / egres (uva spina). Quale dei due è quello originario? La loro origine e significato sono discussi e rivendicati dagli ungheresi e dai rumeni.
Punto di vista rumeno
Secondo alcuni studiosi rumeni[citazione necessaria] il suffisso della parola romena in -eal suggerirebbe che la parola non derivi da quella ungherese perché, vi sono esempi paralleli in cui l'ungherese -ely diventa -ei in rumeno (l'ungherese Udvarhely → il rumeno Odorhei).
Il significato originario della parola sarebbe sconosciuto e le possibili etimologie suggerite sarebbero:
arde sembra essere una radice Indo-Europea che significa "foresta" (da cui anche i nomi della località inglese di Arden e delle alture boscose delle Ardenne).
deal significa "collina" in rumeno, mentre arde significa "bruciare": è stato suggerito che il nome potrebbe anche significare "terra delle colline ardenti" dopo gli incendi appiccati da pastori romeni per avvertire gli invasori della loro presenza o perché di origine vulcanica.
Arderich, il re dei germani Gepidi, governò la Transilvania nel V secolo ed è possibile che il suo nome sia da allora passato alla regione.
Punto di vista ungherese
L'opinione di linguisti e storici ungheresi[citazione necessaria] riguardo all'etimologia sia di Erdély sia di Transylvania è:
Erdély deriva dall'ungherese Erdõ-elve che significa "oltre la foresta". La prima comparsa scritta di questa forma è in Gesta Hungarorum dove è riportata come Erdeuelu.
La forma latina Transilvania sarebbe semplicemente la traduzione dell'ungherese Erdély.
La forma romena Ardeal deriverebbe dalla forma arcaica ungherese, dato che il primo documento che riporta il termine in ungherese risale al XII secolo, mentre il primo documento che riporta il termine in rumeno risale al 1432..
Siebenbürgen
Siebenbürgen, il nome tedesco che identifica la Transilvania, apparve per la prima volta in un documento risalente al 1296. Il suo significato, "sette città" o "sette borghi", si deve alla fondazione di sette comunità da parte dei tedeschi sassoni nella regione: Klausenburg (Cluj), Kronstadt (Braşov), Hermannstadt (Sibiu), Schässburg (Sighişoara), Mediasch (Mediaş), Mühlbach (Sebeş), e Bistritz (Bistriţa). Anche il dialetto tedesco parlato da residenti in zona si chiama così, per l'esattezza Siebenbürgisch. Il nome esisteva anche nella versione latina "Septem Castra" ("Sette fortezze").
Il nome tedesco della Transilvania potrebbe aver avuto origine semplicemente dal fatto che lo stanziamento germanico nella regione iniziò da Sibiu, il cui nome tedesco originale era Cibinburg. Il nome si trasformò in Siebenbürgen e divenne il nome anche dell'intera regione.
Sighişoara mantiene un centro storico perfettamente conservato, con la struttura urbanistica e gli edifici caratteristici di una cittadella medievale, che è stato dichiarato UNESCO e dove ogni anno si tiene un Festival medievale nell'ultima settimana di luglio.
Sita nella zona centrale della Transilvania, la città in cui ha vissuto Vlad Dracul, il padre del principe Vlad Tepes (detto Dracula) è una delle più meravigliose città medievali dell’Europa dell’Est.
Cambia il nome cominciando dal 1280 (Castru Sex), 1282 (Schaasburg), 1298 (Segusvar), 1435 (Sighisoara).
Tra gli edifici che formano il centro storico, di particolare interesse sono le case degli artigiani che, sotto il controllo di una fondazione e con l'apporto del Governo romeno, conservano ancora i laboratori ed i relativi attrezzi di lavoro.
La Torre dell'Orologio
L'edificio che rappresenta il simbolo della città è la Torre dell'Orologio, costruita nel 1556 ed alta 64 m., che oggi ospita un museo storico. Numerosi sono comunque gli edifici storici, tra cui la cittadella medioevale, la cosiddetta Chiesa sulla collina, che contiene una cripta ed interessanti affreschi, alla quale si giunge salendo una scalinata interamente coperta da un tetto di legno, ed il piccolo Museo delle armi, che accoglie una collezione di spade, frecce, armature ed altri equipaggiamenti militari medioevali.
Da visitare: - il Museo Municipale di Storia ed Arte Feudale; - la Torre dell’Orologio, - Cittadella Medioevale: - le 9 Torri che circondano la cittadella antica con le mura; - il Bastione dell’Artiglieria (1551); - la Chiesa del Monastero dei Domenicani; - la Chiesa della Collina (1345, stile gotico e barocco);- la Chiesa Evangelica in stile gotico (XVI° sec.); - la Chiesa Ortodossa “L’entrata in chiesa della Madonna” (1788); - la Galleria di legno (175 gradini, sec. XVII°); - la Scuola Haltrich (1522); - il ponte Mamut; - la Casa in cui è vissuto Vlad Dracul (1431-1436) dove si trova il Museo delle Armi;- la Casa Teutsch; - la Casa con il capo di Cervo; - la Casa veneziana; - la Casa Schuller;- la Cattedrale Ortodossa in stile neobizantino; - la chiesa di Cornesti;- l’obelisco e il cimitero degli eroi; - la collina Breite – bosco di quercia secolare dove si doveva costruire il “Dracula Park”.Altre informazioni su Wikipedia


Mediaş (in ungherese Medgyes, in tedesco Mediasch) è un municipio della Romania di 55.474 abitanti, ubicato nel distretto di Sibiu nella regione storica della Transilvania.
Fa parte dell'area amministrativa anche la località di Ighişu Nou.
La città si trova lungo il corso del fiume Tarnava Grande, a circa 55 km. da Sibiu.
Le prime tracce di insediamenti umani rinvenute nella zona di Mediaş risalgono al Neolitico medio.
La città venne fondata secondo la tradizione nel 1146, mentre il primo documento che la cita è del 3 giugno 1267; rimasta a lungo un piccolo villaggio, Mediaş ebbe la prima spinta allo sviluppo dall'insediamento di una colonia di Sassoni di Transilvania, avvenuto nel XIII secolo.
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Brasov Questa affascinate città medioevale pittoresca è situata nell’immediata vicinanza della zona di montagna. E’ una città importante di collegamento tra tre regioni: Moldova, Muntenia e Transilvania. Dal XIV° sec. è considerata il centro commerciale, con tradizioni culturali (Un. Transilvania, teatri, Filarmonica Gh. Dima, biblioteche, musei), manifatturiero e artigianale della Transilvania.Pronuncia in rumeno: /bra'ʃov/; in latino Corona, in ungherese Brassó, in tedesco Kronstadt, in polacco Braszów) è un municipio della Romania di 284.653 abitanti, capoluogo dell'omonimo distretto.I primi documenti citano la città nel XIII secolo con il nome Corona. Gli attuali nomi romeno e ungherese derivano dall'antica parola turca barasu, che significava "fortezza", nome assunto da una cittadella chiamata Brassovia ubicata sulla collina di Tâmpa, sul lato meridionale della città.
Il simbolo dello stemma della città trae invece origine dal nome medievale latino Corona e da quello tedesco Kronstadt (città della corona); comunque nel Medioevo venivano usati tutti e tre i nomi per designare la città.
Tra il 1950 ed il 1960, durante il regime comunista, la città assunse il nome Oraşul Stalin (Città Stalin), in onore del leader sovietico.
Da visitare: - i Monumenti architettonici in stile sassone antico siti nelle vicinanze della Chiesa Nera con le diverse torri, il monumento del XIV° secolo, i ruderi della cittadella antica ed il vecchio municipio (XVIII° sec.);- la Cattedrale Evangelica (considerato monumento gotico della Transilvania); - la Statua di J. Honterus; - la Casa Hirscher (il mercato antico, costruita in stile dell’Europa dell’Ovest); - la Chiesa Romano-Cattolica (stile barocco); - le chiese ortodosse “Sf. Treime” (Santa Trinità) e “Adormirea Maicii Domnului” (La Madonna del Riposo);- l'ex Monastero dei Francescani; - le case medioevali nella cittadella (stile rinascimentale XIV°, barocco neoclassico eclettico - XVIII°); - la Chiesa Sf. Bartolomeu (San Bartolomeo in stile romano e gotico – XIII con orologio solare del 1652); - la Chiesa Sf. Martin (San Martino); - il Parco Centrale; - la Chiesa “Buona Notizia”; - le strutture della posta; - il Municipio e Prefettura; - la Chiesa evangelica magiara;- la Chiesa Ortodossa Sf. Adormire (Santa del Riposo); - il Museo di Arte; - le vecchie case sassoni, l’università, le case in memoria dei Mureseni, i monumenti nel quartiere Schei ed altri.
Non lontano, a 30 km circa, si trova il leggendario castello Bran (costruito nelle Gole del Turco (Cheile Turcului) nel 1377-1378 sulla strada commerciale Brasov – Campulug )
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Castello Bran – si trova a 30 km da Brasov, il conosciuto posto turistico , centro di arte folcloristico e di etnografie. Il castello fu costruito da Ludovico I in stile rinascimentale, fu poi territorio di Mircea cel Batran (Mircea il Grande, XIV° sec.), di Sigismondo di Lussemburgo (XV° sec.) e Iancu de Hunedoara (XV° sec.) e, successivamente, provincia di Brasov (dal 1920, residenza della Regina Maria), attualmente museo di arte medievale.
Da visitare:il museo di etnografia, la dogana di Bran, la chiesa ortodossa “Cuvincioasa Parascheva” (Fedele Parascheva, 1820), la casa della Fam. Puscariu con il monumento I. Puscariu – letterario.Da qui si possono organizzare visite turistiche sulle montagne Bucegi (C. Omu).

Castello Peles e Pelisor – il castello della Famiglia Reale di Hohenzolern, attualmente museo. Fu costruito per il Re Carol nel 1883 in stile architettonico sofisticato e si situa ai piedi della montagna a Sinaia, in un impressionante paesaggio montano. Questa località termale è stata di elite visto la presenza del re. Esistono numerose possibilità di svago: trekking in montagna, equitazione, e poi in inverno si può sciare. Da qui parte una funivia per le vette delle montagne: molto spettacolare.

Sibiu – una delle più belle città sassoni. Situata nella zona centrale della Transilvania e costruita con strade e colori tipici sassoni.
In latino Cibiniul, in ungherese Nagyszeben, in tedesco Hermannstadt, è un municipio della Romania di 154.821 abitanti, capoluogo del distretto omonimo, nella regione storica della Transilvania.
Fa parte dell'area amministrativa anche la località di Păltiniş.
.La città venne fondata nel 1190 dai Sassoni di Transilvania, coloni di origine tedesca, e venne probabilmente costruita nei pressi di un insediamento di epoca Romana, citato in alcuni documenti medievali come Caedonia.
Sibiu è stata nominata, con Lussemburgo, capitale europea della cultura per il 2007
Si possono visitare il Museo Brukental, il museo della tecnologia popolare, le rovine della località dacio - romana Cedonia (dove sono state scoperte le rovine neolitiche e dell’epoca del ferro - strumenti di bronzo dal XII° sec. a.C.), case sassoni (dal XII° sec. la città è stata colonizzata dai sassoni – 1366; tra il 1703-1791 e il 1849-1865 – residenza dei governatori e capitale della Transilvania).E’ un eccellente centro economico, culturale (università, teatri, biblioteche) e turistico.
Da visitare: - la Chiesa Evangelica Santa Maria (XIII° sec., stile gotico);, - la chiesa dell’Ospedale; - la chiesa delle Minoranze; - la chiesa delle Orsoline (1479, stile gotico); - la Chiesa romano-cattolica (XVIII° sec.); - la Chiesa ortodossa Buona Notizia e Santi Apostoli Pietro e Paolo; - la Chiesa ortodossa San Luca; - l'ex Monastero dei francescani, la chiesa riformata-calvinista;- la Cattedrale Ortodossa “Sfanta Treime” (Santa Trinità), - il muro della difesa; - le diverse torri, i bastioni;, - la Casa delle arti, e altre case come Johann Lula, Weidner, Haller, Reissen; - la Casa del liceo Brukenthal;- il Palazzo Brukenthal;- il ponte metallico - il parco Dumbrava.
L’eccellente posizionamento della città permette la realizzazione di escursioni nei paesi nelle vicinanze della montagna, come Sibietul, paese dove esiste un museo delle icone.
Grazie ad un rapido sviluppo, già nel XIV secolo Sibiu era un'importante città commerciale; documenti del 1376 riportano che gli artigiani ed i mercanti della città erano suddivisi in ben 19 corporazioni. Questa situazione fece della città la più importante delle sette da cui trae origine il nome tedesco della Transilvania (Siebenbürgen, letteralmente "Sette città"), divenendo anche la sede della Universitas Saxorum, l'assemblea dei Sassoni di Transilvania.
Più tardi, nel XVII secolo, Sibiu era la città più orientale legata alla cultura dell'Europa centrale e terminale orientale della rete di collegamenti postali.
L'affermarsi di Sibiu come centro economico, culturale, politico e religioso si consolidò tra il XVIII ed il XIX secolo: nella città nacquero infatti la prima banca a proprietà romena e l'"Associazione Transilvana per la Letteratura Romena e la Cultura del Popolo Romeno" (Asociaţia Transilvană pentru Literatura Română şi Cultura Poporului Român - ASTRA). Tra il 1848 ed il 1867 la città fu la sede della cosiddetta "Dieta di Transilvania", una sorta di parlamento locale che assunse una certa importanza soprattutto quando il diritto di voto venne esteso anche ai romeni, mentre, dopo il riconoscimento da parte dell'Impero austroungarico della Chiesa Ortodossa Romena (attorno al 1860), Sibiu divene sede della Curia Metropolitana ed è ancora oggi la terza più importante sede episcopale della Chiesa Ortodossa Romena.
Dopo la Prima guerra mondiale e la dissoluzione dell'Impero austroungarico, Sibiu entrò a far parte della Romania, pur rimanendo la maggior parte della popolazione costituita da tedeschi e ungheresi. Dopo la Seconda guerra mondiale e l'avvento del regime comunista, molti degli abitanti di origine tedesca emigrarono verso la Germaniae nel 2006 ne rimanevano a Sibiu soltanto 2.000 circa.
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Cluj-Napoca - città capo provincia: centro commerciale, industriale, centro universitario (Un. Babes-Bolyai), con aeroporto internazionale, con opere e teatri, istituti di ricerca.E’ conosciuta come Napoca nell’epoca dacio-romana, municipio sotto l' imperatore Adriano (124 d.C.) e colonia sotto Marco Aurelio (180 d.C.).
Da visitare:- i frammenti dei muri della cittadella (XII° sec.); - la chiesa del monastero benedettino (1222, ric. nel XV° sec. in stile gotico); - la chiesa romano-cattolica Sf. Mihai (San Michele XIV° sec.); - lo stile gotico e neogotico nel XIX sec.) con la statua di Matei Corvin; - la chiesa riformata (stile gotico) con la statua di San Georgico; - la cattedrale evangelica (sec. XIX°);- lo stile barocco (arch. G. Winkler); - il monastero dominicano (XIV° sec., stile gotico); - la Casa di Matei Corvin in stile gotico –rinascimentale;- il palazzo del Museo Etnografico della Transilvania; - il Museo Nazionale di Storia della Transilvania (con gli strumenti daci); - il Palazzo Banffy (sec. XVIII°, stile barocco) – momentaneamente Museo di Arte; - il Bastione dei Sarti; - la chiesa dei gesuiti in stile barocco e la chiesa (ex) minoritaria; - la chiesa romano-cattolica Santa Elisabetta (1700); - il Palazzo Teleki (sec. XVIII° in stile neoclassico); - il Palazzo Tholdalogi (sec. XIX°); - la chiesa romano-cattolica San Pietro (XIV° sec., rinnovata nel sec. XIX°); - la Cattedrale Ortodossa “Adormirea Maicii Domnului” (Il Riposo della Madonna, XX° sec., stile romano - bizantino); - la Chiesa Riformata; - il Palazzo del Municipio; - la Torre dei Pompieri (sec. XV°); - la Torre dei Muratori (sec. XV°); - l' Università Babes-Bolyai (1872) e la Biblioteca (1906); - il Teatro Nazionale (1906); - il Museo Memoriale Emil Isac;- il Giardino Botanico (14 ha) e il Museo Botanico; - la statua di Mihai Viteazul (Michele il Vincitore); - il Monumento agli Eroi Ferrovieri; - il Monumento della “Scuola Transilvana”; - la statua di Avram Iancu; - il Monumento agli eroi rumeni;- la Casa di Cultura degli Studenti; - la Casa degli universitari, la Sala degli Sport;- l’obelisco ed il gruppo delle statue “Horia, Closca e Crisan”; - la Collina della Cittadella: la vista della città;- le rovine di un rudere nel bosco Hoia (sec. XVIII°);- il Museo Etnografico; - le fonti di acqua minerale curativa nel quartiere Somesani.
La città di Cluj (pronuncia in rumeno: /'kluj na'po.ka/; nome in ungherese: Kolozsvár; latino: castro Clus o Claudiopolis (Napoca per la città romana); tedesco: Klausenburg o Clausenburg; italiano antico: Claudiopoli) è una città (342.112 abitanti) della Romania, capoluogo del distretto di Cluj e uno dei centri accademici, culturali e industriali più importanti del paese. Da sempre svolge la funzione di capitale politica ed economica della Transilvania.
La città, di origine medievale, si trova nel nord-ovest della Romania, a circa 480 km a nord-ovest di Bucarest, nella valle di Someşul Mic.
Fino al 1918 e tra 1940 e 1945 la città era conosciuta come Kolozsvár (Claudiopoli in italiano). Fino al 1974 la città era conosciuta come Cluj, quando il nome venne cambiato nella sua forma attuale nell'intento di ricollegare la città attuale alle vicende della presenza romana (che secondo alcune ricostruzioni avrebbero abitato la zona, identificata come la sede della romana Napoca).
Vi si trovano importanti monumenti di epoca medievale, rinascimentale, barocca e liberty.
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Târgu Mureş, in passato Mureş-Oşorhei (in latino Novum Forum Siculorum, in ungherese Marosvásárhely, in tedesco Neumarkt) è un municipio della Romania di 147.886 abitanti, capoluogo del distretto di Mureş, nella regione storica della Transilvania.
Come tutta la Transilvania, anche Târgu Mureş è stata per molto tempo parte del Regno d'Ungheria e permane quindi una forte presenza di abitanti di origine ungherese, pur nettamente diminuita nel corso del XX secolo (nel 1910 gli abitanti di etnia ungherese erano l'89% della popolazione).
Oggi la popolazione è costituita per circa il 50% da romeni e per oltre il 45% da ungheresi; si registra inoltre la presenza di una comunità rom (2,5% circa) e una minima presenza tedesca.
Come tutta la Transilvania, anche Târgu Mureş è stata per molto tempo parte del Regno d'Ungheria e permane quindi una forte presenza di abitanti di origine ungherese, pur nettamente diminuita nel corso del XX secolo (nel 1910 gli abitanti di etnia ungherese erano l'89% della popolazione).
Oggi la popolazione è costituita per circa il 50% da romeni e per oltre il 45% da ungheresi; si registra inoltre la presenza di una comunità rom (2,5% circa) e una minima presenza tedesca.
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Alba-Iulia – città capoluogo di provincia. Qui sono state scoperte delle tracce dell’epoca del neolitico: bronzo e ferro. La città dacia si chiamava Tharmis, dove esisteva il centro militare, amministrativo ed economico della Dacia romana (Apulum), poi cambiò il nome in Balgrad (Cittadella Bianca), poi in Alba Carolina oppure Karlsburg (sec. XI° e XII°), ex capitale dei Paesi Rumeni Uniti sotto Mihai Viteazul (Michele il Vincitore), centro importante della Rivoluzione del 1848 e simbolo dell’unità nazionale dal 1918, importante centro economico, culturale (università e musei) e turistico.
Da visitare: - il Museo di Archeologia, di Storia ed Etnografia, - la Sala dell’Unità (dove si è firmato l’atto dell’Unità della Transilvania con la Romania nel 1918), - la Biblioteca Batthyaneum (del 1794, con 60.000 libri, documenti e manoscritti tra cui anche il Codex Aurex dal sec. IX°),- la Cattedrale romano-cattolica San Michele (sec. XIII° in stile neoromanico, gotico, barocco, rinascimentale) dove si trova la salma di Iancu de Hunedoara, - la Cattedrale ortodossa (1921, stile rumeno antico) dove è stato incoronato il re Ferdinand I, il Palazzo Princiar (sec. XIV°), - il Palazzo Apor (sec. XVII° stile Neorenascimentale con influenze barocche), - la Cittadella (1714-1734 in stile Vauban), - l’obelisco di “Horia, Closca e Crisan”, - la statua di Mihai Viteazul (Michele il Vincitore, realizzata dallo scultore Oscar Han), - la statua della Lupa Capitolina (donazione del 1933 dalla città italiana di Alessandria), - la statua di Iuliu Maniu, i busti di I.I.C. Bratianu e Pan Halippa, - le chiese ortodosse Il Riposo della Madonna (sec. XVII°), Buona Notizia (sec. XVIII°), Santi Apostoli Pietro e Paolo (sec. XVIII°), - la statua di San Giovanni Battista e la chiesa di legno (sec. XVIII° spostata nella località Acmariu, com. Blandiana), - le vestigia romane: la casta della legione romana della XIII° Gemina, - le vestigia romane delle città Colonia Nova Apulensis e Colonia Apulensis (loc. Partos).










Bistriţa (in ungherese Beszterce, in tedesco Bistritz) è un municipio della Romania di 82.400 abitanti, capoluogo del distretto di Bistriţa-Năsăud, nella regione storica della Transilvania.
Le prime vestigia di una presenza umana nell'area di Bistriţa risalgono al Neolitico.I Sassoni della Transilvania si installarono nella zona, da essi chiamata Nösnerland, nel 1206; la città all'epoca era chiamata Nösen e la sua distruzione da parte dell'esercito Mongolo è descritta in un documento del 1241.Questo fatto non rallentò però la crescita della città, che nel frattempo aveva assunto l'attuale nome traendolo dal fiume omonimo, che a sua volta lo derivava dalla parola slava bystrica, ovvero acqua limpida; l'ubicazione della città, al convergere di diverse vie commerciali, ne facilitò infatti lo sviluppo come importante mercato.
Bistriţa divenne una città libera nel 1330 ed ottenne nel 1353 il diritto di organizzare ogni anno una fiera commerciale della durata di 15 giorni. Contemporaneamente la città divenne importante anche dal punto di vista militare e difensivo: vennero pertanto sviluppate imponenti fortificazioni che, nel 1465, comprendevano mura tutto attorno alla città, 18 torri ed una chiesa fortificata.
Dopo il dominio Austroungarico, la città fa parte della Romania dal 1919, ad esclusione di un periodo durante la Seconda guerra mondiale, nel quale venne occupata dell'Ungheria.
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Sebeş (in ungherese Szászsebes, in tedesco Mühlbach), è un municipio della Romania di 28.871 abitanti, ubicata nel distretto di Alba, nella regione storica della Transilvania.
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Altre città da visitare nelle altre regioni della Romania
Curtea de Arges – municipio, sito nella parte sud nella zona, è stata la prima capitale del Paese della Romania (1359), ed è diventata un importante centro economico, culturale e turistico.
Da visitare:- Palazzo dei Voivodi;- Chiesa San Nicoara (sec. XIII°, stile bizantino-baltico)- Chiesa del Signore San Nicola (1352)- Chiesa episcopale oppure la Chiesa del Monastero “Curtea de Arges” (1512-1517 in memoria di Neagoe Basarab) dove è situato il sepolcro di N. Basarab, Radu de Afumati e dei re Carol I, Ferdinand e le loro mogli, Elisabetta e Maria, il Palazzo Episcopale (1886-1890)- Chiesa Brad-Botusari;- Chiesa il Riposo della Madonna (Drujesti, sec. XVIII°)- Santi Angeli (sec. XVIII°)- Entrata in Chiesa della Madonna (sec. XVI°)- Santi Voivodi-Flamanzesti (sec. XVIII°)- Fontana di Manole, l’edificio della stazione, il centro di ceramica fina, i laghi artificiali, il museo di storia ed arte.Da qui si può partire per escursioni sulle montagne, percorrendo con la macchina le montagne Fagaras con i picchi più alti ed i panorami indimenticabili.









Snagov - comune a ca. 30 km a nord di Bucarest, è un importante centro turistico:qui si trova il sepolcro del principe Dracula.
Da visitare:Il Monastero “Intrarea in biserica a Maicii Domnului” (Entrata in Chiesa della Madonna) sita su un' isola sul lago Snagov (sec. XIV), dove sono sepolti Mircea il Vecchio, Vladislav I e Vlad Tepes (detto “il Dracula”) costruita da Neagoe Basarab (1517-1521); gli affreschi sono datati 1563 e rifatti da Dobromir il Giovane, con l’aiuto del voivoda Petru il Giovane; le porte datano il 1453 e gli affreschi realizzati dai pittori dell'epoca medievale.

Bucarest - la capitale della Romania (2.010.050 ab.), sita nella parte sud-est del paese.Sono state trovate tracce del neolitico e paleolitico.Nel 1459, Vlad Tepes (detto Dracula) costruisce il Castello di Bucarest come fortezza. Diventa residenza dei voivoda nel periodo di Radu il Bello. Nel 1554 fu devastata dai turchi e poi ricostruita nel periodo di Patrascu il Buono. Dal 1659 è diventata la capitale del Paese Rumeno (regione dell’attuale sud) e nel 1859 diventa la capitale dei Principati Uniti.Attualmnte, è la più grande città, il più importante centro economico, il più grande centro universitario (oltre 15 università) e culturale (Accademia della Romania, Opera Rumena, teatri, musei, ecc.) e turistico.Nelle vicinanze ci sono 16 laghi artificiali e nella città esistono 6 laghi: Cismigiu, Lago del Mulino, Titan, 23 Agosto, Drumul Taberii, ecc; e nella parte nord ci sono dei boschi e case di riposo.
Da visitare:- Accademia degli Studi Economici – 1919, la prima costruzione del Rinascimento del 1926: stile classico, con influenze del Rinascimento francese; - Accademia Rumena – stile neoclassico, costr. del 1890; Arco di Trionfo – costruito in memoria degli eroi dell’armata rumena della Prima Guerra Mondiale, inizialmente costruito in legno stuccato, poi nel 1935-1936 fu ricostruito dall’arch. Petre Antonescu di granito e cemento (altezza 11m, largh. 9,50m); - Ateneo Rumeno – costruito alla fine del sec. XIX secondo gli arch. Albert Galleron e C. Baicoianu con caratteristiche neoclassiche: cupola barocca, 8 colonne in stile ionico, sala di concerti (28,50m diametro x 16 m alt.) dove è situata la statua di bronzo di Mihai Eminescu (illustre e conosciuto poeta rumeno), opera scolpita da Gheorghe Anghel;- Banca Nazionale – costruita tra il 1883-1885 da Albert Galleron e Cassien Bernard in stile neoclassico francese;- Chiesa Bucur – costruita nella prima metà del sec. XVIII;- Chiesa Buona Novella – cominciata da Mircea Ciobanul (1545-1554) e terminata da Petru il Giovane (1559-1568) nello stile del monastero della Cozia – è stata la chiesa “Sposo” della regione Paese Rumeno;- Chiesa Coltea – costruita tra 1701-1702 da M. Cantacuzino in stile rumeno - brancovenesco;- Chiesa Kretulescu – costr. tra 1720-1722 da Iordache Kretulescu in stile rumeno – brancovenesco;- Chiesa della Signora – costr. dalla moglie di Cantacuzino, Maria nel 1683 in stile brancovenesco e stile moldavo; all’interno affreschi dal sec. XVII;- Chiesa Fundenii della Signora – costruita dal nobile Cantacuzino nel 1860;- Chiesa Ghica – Tiglio (il Tiglio della Signora) – costr. dal voivoda Grigorie Ghica (1822-1828);- Chiesa dei Patriarchi – sita sul colle della Mitropolia, costr. tra 1656-1658 da Costantin Serban Basarab (qui giacciono le ossa di San Dumitru Basarabov, il protettore della città);- Chiesa San Giorgio Nuovo (Sf. Gheorghe Nou) – costr. da Costantin Brancoveanu;- Chiesa San Spiridon Nuovo – sec. XVIII: cupola in stile gotico;- Chiesa Stavropoleos – in nome di Ioanichie che diventò patriarca di Stavropoleos (Grecia); tra gli anni 1899-1904 è stata restaurata dall’arch. I. Mincu: scena biblica – lotta di Sansone con Leo;- Carro con birra – ristorante costruito in stile neogotico nel 1875;- Casa Ghica – stile neoclassico;- Casa Capsa – 1852, di appartenenza del cavaliere Slatineanu;- Casa Centrale dell’Armata – costr. nel 1912 in stile neoclassico francese, al posto del monastero Salindar;- Casa Dissescu – costr. negli anni 1910-1912, stile brancovenesco;- Casa Lens-Vernescu – costr. nel 1820 in stile eclettico;- Casa memoriale Martisor – dove ha abitato il poeta rumeno Tudor Arghezi;- Casa del Popolo – il Palazzo del Parlamento – costruita tra il 1984-1989 da Uranus (alt. 84 m, oltre 4.000 uffici, sale per conferenze);- Cattedrale San Giuseppe – cattedrale cattolica costr. nel 1883 dall’arch. Schmidt in stile romanico e gotico;- Circo di Bucharest – costr. tra il 1960-1961;- Giardino Botanico - il primo giardino botanico nel palazzo Cotroceni con l’aiuto del voivoda Al. I. Cuza;- Han Manuc – costr. nel 1808: occupa parte dell’ex entrata nella Corte (La Corte Vecchia);- Hotel Bucharest – costr. tra 1978-1980;- Hotel Intercontinental – 80 m alt., dato in uso nel 1970;- Hotel Athénée Palace-Hilton – costr. nel 1912 secondo l’arch. Francese Teophile Bradeau;- Hotel Marriott;- Hotel Sofitel – 1992-1994, oltre 200 stanze;- Monastero Antim – costr. tra 1713-1715 al posto di una chiesa in legno; nel 1912 è stato costr. il Palazzo del San Sinodo, dove esiste una biblioteca, un museo in stile brancovenesco;- Monastero di Piombo – costr. dal voivoda Petru Cercel (1559-1568); nel 1647 viene ricostruito da Matei Basarab aggiungendo anche la Casa dei Voivodi, dove nel 1573 viene istituita la prima tipografia di Bucharest; - Monumento della Lupa di Roma – è stato dato in dono da parte della città del municipio di Roma nel 1906;- Corte Antica – il Palazzo del Voivoda – museo in all’aperto – la prima residenza dei voivodi;- Museo Nazionale di Arte – situo nell’ex Palazzo Reale, dal 1859 diventa la residenza del primo voivoda dei Principati Uniti: Al. I. Cuza; fino il 1947 è stato il Plazzo Reale; il museo è stato ristrutturato dopo il 1990;- Museo di Storia di Bucharest (Palazzo -Sutu) – costr. tra 1834-1883 in stile neogotico; nel 1921 si creò come museo; - Museo di Storia della Romania – sito nel Palazzo delle Poste (1894), in stile neoclassico;- Museo Gheorghe Enescu (1881-1955) – struttura in stile barocco francese;- Museo della Letteratura Rumena – stile neoclassico francese, sito nella Casa Scarlat Kretzulescu;- Museo memoriale C.I. Nottata e C.C. Notara;- Museo memoriale Gheorghe Bacovia (1881-1957);- Museo dei Pompieri (1893);- Museo del Villaggio – costr. in 1936 da D. Gusti (1880-1955), il fondatore della scuola rumena di sociologia, museo etnografico famoso nel mondo;- Museo Teodor Aman (1831-1891);- Museo tecnico dell’ing. Di mitrie Leonida;- Opera Rumena – costr. nel 1953 dall’arch. O. Doicescu;- Parco Cismigiu – dal 1830 (17 ha);- Parco Herastrau – nel nord della città, realizzato negli anni 1936-1939, dove si trova il museo del villaggio e dell’arte popolare;- Parco Nazionale – realizzato nel 1953 con il centro sportivo ed il teatro estivo;- Parco Carol – dal 1900;- Parco Plumbuita – funziona dal 1977 dove si trova anche il monastero con lo stesso nome;- Parco dei Giovani dove si trova il Palazzo degli Sport e della Cultura ed una città per bambini;- Parco Logo Tiglio;- Palazzo della Stampa Libera (Casa della Scintilla) – costr. nel 1956-1966, dove prima del 1990 funzionava la “Casa della Scintilla”, oggi si trovano le sedi dei Ministeri della Cultura, Borsa Romena, Agenzia ROMPRESS;- Palazzo Cotroceni – costruito nel 1893 all’interno dell’ex monastero Cotroceni, residenza del principe Ferdinand e dal 1950 ex Palazzo dei Pionieri; attualmente è la residenza del Presidente del paese;- Palazzo Kretzulescu – sito vicino il lago Cismigiu è stato costruito prima della Prima Guerra Mondiale dall’arch. Petre Antonescu, costruito in stile barocco; attualmente è il Centro europeo dell’UNESCO;- Palazzo Ghica Tiglio – costruito nel 1822 dal voivoda Grigorie Ghica (1822-1828) come residenza estiva; la struttura ha 2 livelli ed è concepita in stile neoclassico italiano;- Palazzo di Giustizia (il Tribunale della Capitale) – realizzato in stile del Rinascimento francese dall’arch. A. Ballu, dove nel corridoio principale si trovano le scale e la “Sala dei passi perduti”;- Palazzo del Ministero dell’Agricoltura – costruito nel 1896 dall’arch. Louis Pierre Blancare;- Palazzo del Ministero del Trasporto – costruito dal 1950, vicino è situata la Residenza del Patriarca;- Palazzo delle Telecomunicazioni – costr. nel 1933 secondo i progetti di due architetti americani;- Palazzo della Vittoria – sede del Governo, costruito tra 1937-1944 sull’ex Palazzo di Grigore Sturdza (1901);- Sala del Palazzo – costr. nel 1959-1960 per i concerti, spettacoli, esposizioni;- Teatro Nazionale – costr. negli anni 1967-1970 con la facciata in stile moldavo ispirato ai monasteri del nord della Moldavia;- Università di Bucharest – istituita il 4/16 giugno 1864 sotto il regno di Cuza ed inaugurata nel 1869.




















Altri posti turistici da visitare
Poienari - località dove la leggenda dice che il principe Dracula aveva la fidanzata.
Timisoara e dintorni – città capoluogo di provincia : città sassone sita nell’estremo Ovest vicino alla frontiera con l’Ungheria, conosciuta come “città dei parchi e dei giardini” è la città da dove è partita la Rivoluzione del 1989: è stata nominata come “la prima città libera”. Sono state scoperte tracce neolitiche e delle tracce di una città tracia (2° mil. A.C.), tracce geto-dacie (1° mil. A.C.). La città si chiamava anticamente Castrum Timisiensis, ricostruita nel 1241, diventò unimportante centro economico e militare del Banat. Nel 1342 fu dichiarata città e nel 1307 cominciò la costruzione della cittadella sotto Iancu de Hunedoara e dal XVIII° sec. diventò un’importante centro economico, commerciale, culturale e turistico.
Da visitare: - il Castello Huniazilor (1307-1318, ricostruito tra 1443-1447 e ristrutturato nel 1852-1856 – oggi Museo del Banat, - il Bastione e le rovine della cittadella (sec. XV°-XVIII°),- il Palazzo del Municipio vecchio (sec. XVIII° stile barocco e ristrutturato nel 1782 e 1935 in stile Rinascimentale), - la Cattedrale romano-cattolica (sec. XVIII° stile classico con elementi barrocche), - il Palazzo “Deschau” (1735 stile neoclassico), - il Palazzo Episcopale romano-cattolico(1752 in stile barocco), - il Monastero francescano (1736), - la chiesa ortodossa serba San Giorgio (1755 in stile barocco), - la chiesa romano-cattolica Santa Caterina (1755 in stile barocco con elementi rinascimentali), - il Palazzo della Prefettura (1754, in stile barocco) – oggi Museo di Arte, - la chiesa dei Misericordiosi (1737), - la chiesa greco-cattolica "La Natività della Madonna" (1763), - la chiesa romano-cattolica Iosefin (1774), - la chiesa serba ortodossa San Nicola (1796), - la chiesa di legno San Dumitru (1774),- la chiesa ortodossa Santi Arcangelo Michele e Gabriele (sec. XVIII°),- il Palazzo Dicasterial (1850-1854 in stile rinascimentale),- il casinò militare – oggi Casa dell’Armata (1788), - il palazzo dell’ospedale militare,- la Sinagoga (1865), - l’edificio del Teatro Nazionale (1874-1877),- la chiesa ortodossa San Ilie (1911), - la Cattedrale ortodossa della Mitropolia del Banat, - la chiesa Santi Tre Gerarchi (1946), - il monumento Santa Trinità (1740),- le statue di Santa Maria e San Giovanni Nepomuk (1756, opera degli scultori Blim e Wasserburger), - la statua “Lupa Capitolina”, offerta in dono dal municipio di Roma (1926).
Nelle vicinanze si trova la località termale Baile Herculane, nota per diverse cure, costruita 1900 anni fa; in prossimità del Monte Domogled si trova una riserva naturale su una superficie di 60.000 ha, dove ci sono anche impianti per sciistici.








Targoviste - municipio sito nella parte sud-est della Romania.Ex capitale del Paese della Romania, nell'epoca del principe Dracula (sec. XV° e XVI°), attualmente è un significativo centro industriale, culturale (Università, musei) e turistico.
Da visitare: - Complesso del Museo della Corte del Voivoda con le rovine dei palazzi voivodali (sec. XV°-XVI°): Mircea cel Batran (Mircea il Vecchio), Petru Cercel, Matei Basarab, Costantin Brancoveanu; - la Torre della Chilia (sec. XV°);- Chiesa del Signore Piccola (sec. XVI°);- Chiese Stelea (1645, stile moldovita);- “Targului” (del Mercato);- Santo Re Costantino ed Elena (1650);- Cretulescu (sec. XVIII°); - San Nicola (1527);- San Stefano (1704-1705);- San Giorgio (1512-1521);- San Dumitru (1639);- San Nicola – Sinuleasa (1654); - Santa Anastasia e Chiril;- Santa Trinità Gerarchici, la chiesa cattolica San Francisco (sec. XV°);- Discesa del Signore (1890-1903 in stile bizantino secondo arch. Emile Andrè Lecomte du Nouy);- Museo dei scrittori (documenti, manustritti);- Museo di Storia e Archeologia;- Casa Atelier di Gh. Petrascu;- Casa di Cultura- il parco con il Viale dei Poeti;- altre vecchie case: la casa di Costantin Cantacuzino (sec. XVIII°), la casa dell’Esercito (1869), la Stazione del Sud, il Vecchio Municipio (1897), le statue ed i busti di Mircea cel Batran (Mircea il Vecchio, I.H. Radulescu).

CONTE DRACULA

03:33 Pubblicato da geobanano





Tra leggenda e realtà: Dracula è esistito veramente?
La storia parla di diversi principi, cavalieri, voivodi, intorno al XV° secolo che s’imbattevano e difendevano le terre contro l’avanzata dell’Impero Ottomano.
Vlad Tepes (nominato poi “Dracula”) crebbe con il fratello Radu tra le corti della nativa Sighisoara e della nuova capitale Tirgoviste, strategicamente situata sulle alture dei Carpazi meridionali, detti anche Alpi Transilvaniche.
Il loro padre, Vlad Dracul, intanto, si cimentava in una serie di battaglie per conservare la sua egemonia sulla regione. Insidiavano il principato nemici di diversa provenienza constringendolo a estenuanti campagne di guerra, senza soluzione di continuità, su fronti diversi e con diversi alleati.
Divennero cavalieri del Drago gentiluomini d'Ungheria e di Polonia, di Boemia, di Romania, dei Carpazi e del Danubio, cechi e transilvanici, valacchi, moldavi e tedeschi: tutti uniti per impedire l’avanzata del sultano.

Cattolico e ortodosso, non si poneva interrogativi su quale fosse delle due la vera fede. Sapeva che il nemico da combattere per la libertà di entrambe era il Turco, ma anche di questo non era pregiudizialmente convinto al cento per cento.
La famiglia si era intanto allargata. Almeno altri due figli di Vlad Dracul si erano aggiunti in pochi anni a Mircea e Vlad (Dracula): il terzogenito Radu, che presto sarebbe stato chiamato il Bello per i suoi lineamenti apollinei, e un fratellastro nato da un'amante, di nome Caltuna. Anche a quest'ultimo era stato imposto il nome di Vlad, con disappunto del primo, infastidito da una iterazione che sembrava quasi una sfida. Caltuna era però uscito in fretta dalla vita del principe, andandosi a rinchiudere per il resto dei suoi giorni - non si sa quanto spontaneamente - in un convento. Finì in convento anche suo figlio, che per questo fu detto Vlad il Monaco, venendo così escluso da qualsivoglia pretesa dinastica.Oscurato quindi dal primogenito e pressoché ignorato dal padre, Vlad (Dracula) trascorse l'infanzia aggrappato alla gonna della madre, la bellissima quanto pia principessa Cneajina, della famiglia moldava dei Musatin.

L’Origine del nome Dracula e l'ordine del Drago
Per una migliore comprensione del vero carattere di Vlad Tepes III, ovvero Dracula, è necessario spiegare l'origine del suo soprannome. Nel 1431 l'Imperatore Sigismondo dette una collana ed un medaglione d’oro con inciso un drago a Vlad II padre di Dracula, investendolo così del Sacro Ordine del Drago, un'organizzazione semi-monastica, fondata dallo stesso Sigismondo insieme alla moglie Barbara von Chilli il 12 dicembre 1418, con il compito di difendere la cristianità del Sacro Romano Impero dalle continue minacce della potenza ottomana.
Già in questo la gente del popolo vide l’inizio di una alleanza col diavolo. Successivamente per le prime due coniazioni monetarie Vlad II usò l’emblema del drago e da quel momento iniziarono a soprannominarlo Dracul - Dracula, Vlad Dracul (Vlad il Diavolo) invece di Vlad Dragonul (Vlad il Drago) ed è forse in questi due possibili significati, una delle ragioni della confusione tra "diavolo" e "vampiro" che in alcune lingue, ha portato ad associare Dracula a un vampiro. Questo nomignolo è mutato poi in un cognome per i suoi discendenti. Ecco come dunque si spiega il fatto che il suo secondogenito sarebbe stato chiamato Dracula.
Agli stoici ottomani egli però non è noto come Dracula ma come Vlad Tepes, cioè il nome usato anche nella storiografia Rumena, anche se egli firmava sempre col nome del padre, Dracula, come testimoniato dal primo documento di Bucharest datato 20 settembre 1459.

Come e perché è cominciata la leggenda?
Dracula, nuovo principe di Valacchia, duca di Amlas e Fagaras e cavaliere del Sacro Ordine del Drago giura fedeltà al nuovo re d’Ungheria e signore della Transilvania, Mattia Corvino. Uno dei primi provvedimenti presi dal nuovo principe è lo sterminio dei nobili che giurarono fedeltà a Vladislav II; finiranno tutti impalati nel cortile del palazzo reale di Tirgoviste. A questo periodo del regno, il più lungo, risale anche la ricostruzione del castello di Arges, quello che diventerà il famoso "Castel Dracula" citato nel celebre romanzo di Stoker (nel quale viene però spostato nel nord della Transilvania, nei pressi di Bistrita). Le pietre per la ricostruzione di questa fortezza saranno trasportate a mano dai nobili infedeli.
Nel 1457 Dracula invade la Transilvania saccheggiando la regione di Sibiu, probabilmente per scovare il fratello Vlad il Monaco, anch’egli pretendente al trono valacco, e per vendicare la morte del padre. Stephan il Grande riprende possesso, con il fondamentale aiuto del cugino, delle sue terre tornando così ad essere principe di Moldavia.

A dispetto delle buone relazioni che sembravano intercorrere tra Vlad e Matyas, quest’ultimo aveva infatti dato sostegno finanziario e politico alla guerra intrapresa da Vlad contro i Turchi, c'erano però alcuni punti di conflitto, e questo è un altro aspetto fondamentalmente nella storia di Dracula.
Uno era il proprietario primo della corona di Valacchia con Fagaras ed Almas che erano però sotto il controllo del principe della Transilvania. Ma dopo un accordo, Fagaras ritornò sotto l'autorità di Vlad mentre Almas no.
Il nuovo monarca Mattia Corvino aumenta le sanzioni imposte ai mercanti e ai nobili valacchi, e ciò non fa che aumentare l’odio di Dracula nei confronti della Transilvania, già macchiatasi dell’assassinio del padre e del fratello. E così nell’aprile del 1459 Dracula, stanco di sopportare le pesanti punizioni di Matyas, invade la città transilvana di Brasov profanandone la chiesa e impalando gran parte dei cittadini e dei nobili sulle colline intorno alla città; è in questa occasione che Dracula mangia i cadaveri impalati. Ma le incursioni punitive di Dracula in Transilvania non si fermeranno qui, esse infatti proseguiranno anche l'anno dopo, e tra tutte una delle più sanguinose fu quella del 24 agosto (notte di San Bartolomeo) ad Amlas, dove furono impalate più di 20.000 persone.
L'azione però fu per lui un successo totale dal punto di vista militare in quanto portò Almas sotto la sua autorità. Come forma di vendetta, alcuni anni più tardi fu pubblicato un libro che raccontava gli atti di crudeltà di Dracula. Questo, messo insieme al folclore ed ad altri fattori, come il suo modo originale di uccidere (cioè impalando), ed il suo piacere nell’uccidere, porta alla storia moderna di Dracula.
Nell’inverno del 1461 la Valacchia dichiara guerra alla Turchia che continua la sua avanzata inarrestabile. Per resistervi Dracula ha però bisogno di aiuto ma né il re ungherese Matyas, né il cugino Stephan gli forniscono appoggio e così il potente sultano Mehemed II detto il Conquistatore, entra in Valacchia.
Stephan di Moldavia, entrato poi in guerra, ma dalla parte dei turchi, viene ferito gravemente e si ritira col suo esercito tornando in Moldavia. Radu, fratello di Dracula, viene nominato principe di Valacchia e gli viene dato il compito di trovare il fratello e di ucciderlo, trasformando così la guerra in una faida famigliare tra Radu, principe legittimato dal sultano, ed il fuggiasco Dracula accompagnato da pochi boari fedeli.
Dracula si rifugia così nel suo castello di Arges insieme alla moglie, che per la paura di cadere nelle mani dei turchi, una notte si ucciderà gettandosi nelle acque del fiume Arges, che prenderà poi il nome di "fiume della principessa". Scappato dal castello e tornato in Transilvania, Dracula viene arrestato dai soldati di re Matyas e rinchiuso nella Torre di Salomone del castello ungherese di Visegrad, dove vi resterà per 12 anni, a causa di una falsa accusa di alto tradimento. Il re ungherese, infatti, inventò la farsa delle lettere scritte dal principe valacco al sultano turco, al fine di liberarsi dell’unico testimone che lo poteva accusare di aver preso i fondi della crociata senza però prenderne parte.
Negli anni di prigionia, Dracula ottiene il consenso di sposarsi con Ilona Szilagy, parente del re ungherese, a patto di convertirsi al cristianesimo.
Nella primavera del 1473 suo cugino Stephan di Moldavia, venuto a conoscenza dell’intenzione di Mattia Corvino di condurre una nuova potente Crociata, attacca Radu scacciandolo dal trono di Valacchia che però non passa a Dracula, bensì al potente voivoda valacco Basarab III.
Ma Dracula finalmente libero viene nominato comandante della Crociata e insieme al cugino Stephan e al principe provvisorio di Valacchia, Basarab III, sconfigge i turchi scacciandoli definitivamente dal suolo valacco. L’anno successivo i tre firmano un patto di alleanza tra Valacchia, Moldavia e Ungheria.
Dracula, ufficialmente riconosciuto come legittimo pretendente al trono valacco, decide di intraprendere insieme a Stephan di Moldavia, Vuc Brancovic ed il nuovo comandante ungherese Stephan Bathory, una guerra per spodestare Basarab III, passato dalla parte nemica, dal trono di Valacchia.
Dracula prima conquisterà la capitale Tirgoviste, poi entrerà a Bucarest, e successivamente riprenderà il controllo delle sue terre venendo nominato principe di Valacchia dal Consiglio dei Boari e consacrato dal patriarca di Arges.
A Bucarest costruisce il Castello di Bucarest come fortezza nel 1459, che diventa la capitale della Valacchia dal 1659 (regione dell’attuale sud) e dal 1859 diventa la capitale dei Principati Uniti Rumeni.
Nel 1476, Dracula morirà nella battaglia con Basarab III, tornato con un esercito di turchi, dopo un periodo in cui si era rifugiato prima a Bucarest e poi in Turchia. Vinta la battaglia Basarab III, probabilmente colui che uccise personalmente Dracula, inviò poi la testa di quest’ultimo al sultano turco presso la corte di Costantinopoli. Dracula venne poi sepolto nel monastero di Snagov (vicino Bucharest) come già detto, e i suoi resti non verranno mai ritrovati.

Il confronto tra realtà e storia Il primo libro riguardante Dracula è stato pubblicato nel 1463 il cui titolo era "La Storia di Voivode Dracula" che era un evidente attacco alla politica riguardante i tedeschi attuata da Vlad, soprattutto riguardo ai metodi crudeli da lui usati. Il libro ha circolato attraverso l’Europa, specialmente nella comunità tedesca (probabilmente l'area di più grande diffusione della storia di Dracula) fino al 1559-1568 dove è stato pubblicato in diverse edizioni.
Una seconda area di diffusione fu la borghesia russa, dove dal 1468 iniziò a circolare una versione del manoscritto.
Da là la storia passò ai contadini creando come era ovvio un vasto folclore. Poi finalmente la storia giunse, non attraverso scritti ma mediante tradizione orale, in un’area molto ampia e cioè il sud-est dell’Europa.
Da quel momento la storia di Vlad Tepes III Dracula è diventata sempre più una realtà ed anche un nuovo genere di letteratura: "La letteratura del Vampiro".

Il capostipite di tutto questo, fu il libro di Bram Stoker. Esso fu pubblicato per la prima volta nel 1897, ed ebbe un grande successo dovuto in parte alla popolarità del soggetto già esistente. Stoker è in stato in qualche modo la persona più vicina alla verità di Dracula più di molti altri autori, sebbene egli non abbia mai messo piede sulla terra rumena e questo perché si è documentato per lungo tempo ed ha parlato inoltre con storici e con molta altra gente. All'inizio del libro c'è una descrizione accurata dei luoghi dove la storia comincia e anche il ritratto che vi si trova è, in alcuni tratti, vicino al reale ritratto di Dracula, ma appena le azioni delle storia muovono in Inghilterra, si entra nella pura fantasia.
A Bram Stoker va riconosciuto sicuramente il grande merito di aver creato un personaggio incredibile, che ha goduto e gode tuttora di una ineguagliabile popolarità.
In conclusione possiamo dunque dire che, a parte il grande folclore che "vi è stato costruito sopra", per la maggior parte dei rumeni, la storia di Dracula resta giusto una storia, niente di più, e solo pochi hanno per così dire, paura di questa misteriosa figura...

Storia di Dracula
LA STORIA DI DRACULA E DEI VAMPIRI Il vero nome, o meglio il soprannome, del Principe della Valacchia non era, come erroneamente si pensa, Dracula, adattato dal rumeno, bensì Draculea. Di origine latina, questo soprannome gioca sull'ambiguità del sostantivo DRAC, che significa dragone o diavolo, mentre UL è un articolo determinativo, pari al nostro "il"; EA significa "figlio di", in quanto il soprannome della sua casata gli derivava dal padre.Ma qual’è la vera storia del principe Vlad? L'8 febbraio del 1431, a Norimberga, l'imperatore Sigismundo di Lussemburgo concesse il governo della Valacchia a Vlad II, uno dei suoi più fedeli e valorosi sostenitori.Per convalidare questa investitura, l'imperatore diede al suo protetto un medaglione dorato con inciso un drago: era questo, infatti, il sigillo dei cavalieri dell'Ordine del Drago al servizio di Sigismundo.Il medaglione rappresentava il simbolo della vittoria di Cristo sulle forze del male: chi lo indossava non poteva separarsene finché fosse in vita.Vlad il Drago In attesa dell'incoronazione, Vlad si trasferì in Transilvania, dove fece costruire due zecche. Per le prime emissioni usò il suo emblema, il drago. Questo è il motivo per cui il popolo rumeno lo soprannominò Dracul, appellativo che diventò un vero e proprio cognome per i suoi discendenti, tra cui il suo secondogenito Vlad III, cioè il nostro Dracula, nato nel dicembre del 1431. Vlad III, seguendo le orme del padre, divenne egli stesso un cavaliere dell'Ordine del Drago. Oltre che un bravo combattente, divenne anche un abile politico, basandosi sul principio secondo il quale "per un principe è molto meglio essere temuto che essere amato".Dopo la morte del padre, Vlad III, fatto prigioniero dai turchi, servì come ufficiale nel loro esercito, imparando le loro tecniche di tortura. Riuscì ben presto a fuggire aiutato da uno zio, un nobile rumeno del quale, in seguito, sposerà la figlia. Dopo vari tentativi, riuscì a salire al trono diValacchia il 22 agosto del 1456 a soli 25 anni. L'inizio del suo regno fu caratterizzato dal passaggio di una cometa sull'Europa, per molti un cattivo presagio. Vlad riorganizzò lo Stato riformandodiverse leggi e introducendo la pena capitale tramite impalamento per tutti i nemici. Combattè con incredibile ferocia l'esercito turco utilizzando, contro i nemici, le loro stesse tecniche di tortura.Questo gli valse il terribile soprannome di Vlad "Tepes", ovvero Vlad l'Impalatore.Nel corso di una battaglia venne fatto prigioniero ma, dopo ben dieci anni passati in prigione, tornò al trono nel 1476, riprendendo la sua feroce lotta contro gli ottomani. Verso la fine dello stesso anno venne infine assassinato da Laiota Basarab che gli successe al trono. Una delle più belle descrizioni di Vlad è quella scritta da papa Pio II, suo contemporaneo, che ne esalta la grandezza e l'orgoglio.Dracula il vampiroMa il mito di Dracula è legato alla sua figura di vampiro. Come ha fatto, un principe e condottiero, a trasformarsi in "creatura della notte" assetata di sangue?. Alla fine del XV secolo, nel monastero Kirillo-Bieloserskij, venne ritrovato un manoscritto redatto da un monaco russo che si firmava Efrosin. Composto da capitoli indipendenti l'uno dall'altro, l'opera contiene aneddoti che vedono come protagonista Vlad III. In uno di questi si racconta come il Principe della Valacchia provasse soddisfazione nel pranzare sotto i cadaveri dei suoi nemici che, impalati in gran numero, circondavano il suo tavolo. Per rendersi conto della risolutezza e della ferocia di Vlad, basti pensare all'episodio in cui un suo servitore, non sopportando l'odore disgustoso dei cadaveri attorno al banchetto, nel servire il suo padrone si tappò il naso girando la testa dall'altra parte. Dracula lo fece impalare dicendo: «Là in alto dove tu sarai, il fetore non potrà arrivare». Da racconti come questo e dalle leggende che nel corso dei secoli si crearono attorno al nome del principe Vlad, oltre che da una buona dose di superstizioni popolari, lo scrittore Abraham (Bram) Stoker trasse l'ispirazione per realizzare il suo romanzo capolavoro: Dracula. Il libro venne stampato nel 1897 e, da allora, la figura di Dracula assunse le caratteristiche che oggi conosciamo.Da libro al cinemaII personaggio, nato dalla penna del romanziere, veniva descritto come un vecchio di alta statura e con lunghi baffi bianchi; le sue orecchie erano pallide e appuntite. Inoltre, sempre secondo la scrizione di Stoker, Dracula aveva i peli sui palmi delle mani e le unghie lunghe, strette e appuntite.Egli poteva, inoltre, trasformarsi in pipistrello o dissolversi in nebbia a suo piacimento. Il suo punto debole erano i simboli sacri, sia cristiani che pagani, come l'acqua santa e l'aglio o le croci. Ben presto anche il cinema si interessò a questo terribile quanto affascinante personaggio. Dracula venne ritratto, nei molti film che lo videro protagonista, in vari modi: ogni Dracula era diverso dalprecedente e ognuno aveva le proprie caratteristiche fisiche e di vampiro. Ma l'attore che più di tutti legò la propria immagine al ruolo del Principe delle tenebre, fu senza dubbio Bela Lugosi, vera e propria star del cinema horror degli anni '30 il quale, nonostante il suo aspetto elegante ed aristocratico, appariva ben distante dal mostro peloso e con le orecchie a punta descritto da Stoker.Chi ha paura del vampiro?Dracula e, più in generale, i vampiri, si sono installati nella mente dell'uomo come creature cariche di significati. Non sono in pochi a credere che la popolarità di questi esseri dai lunghi canini, sia direttamente riconducibile all'amore per il pericolo che da sempre attira l'uomo. Ma ancora più affascinante è la teoria secondo cui il vampiro è esclusivamente la riproduzione della consapevolezza umana della morte. Dracula, dunque, diventa tanto più potente per la sua capacità,che tutti vorremmo avere, di ingannare la morte e continuare ad esistere: egli è quasi immortale, ma nessuno conosce la morte così intimamente come lui. Ma anche una creatura così particolare ha dei nemici e può esssere sconfitta. Lo scienziato ed espertto di occultismo Abraham Van Helsing, il più grande cacciatore di vampiri della storia, ha affrontato con molta serietà l'argomento nel suo trattato, il De Nosferatu Misterìis, conservato alla Van Helsing Vampiric Society.Come si riconosceva un vampiro?Com'era possibile scambiare un uomo per un vampiro? Medicina e scienza hanno fornito alcune risposte, associando i tratti caratteristici dei vampiri a malattie realmente esistenti quali l’anemia,una malattia del sangue che comporta un numero molto basso di globuli rossi. Tra i sintomi l'aspetto pallido, l'affaticamento, il respiro debole e problemi digestivi, con conseguente difficoltà nel mangiare. Nei secoli scorsi, questi segni potevano fare pensare a un attacco da parte di un vampiro.La catalessi, invece, è un disordine nervoso che rallenta tutte le funzioni regolatorie del corpo tantoche, a un primo esame, il paziente può sembrare morto. Infine, quella che più di tutte si associa alle caratteristiche dei vampiri è forse la porfiria. Si tratta di una malattia del sangue che blocca la produzione di "eme", componente dell'emoglobina e sostanza fondamentale del sangue. Quando la malattia è in stato avanzato, la pelle inizia a creparsi se esposta al sole e le cicatrici si coprono dipeli, le labbra spaccate si ritraggono scoprendo i denti, il naso e le dita delle mani si consumano.La Contessa sanguinaria E’ quanto di più simile ci sia alle sanguinarie creature della notte. Nata nel 1560 in una delle più ricche e antiche famiglie della Transilvania, la Contessa era molto vanitosa e ossessionata dalla perdita della bellezza.Si narra che un giorno una serva, rea di averle tirato i capelli mentre glieli stava acconciando, fu colpita dalla Contessa tanto forte da farla sanguinare; il sangue della ragazza cadde sulla mano di Elizabeth, la quale si persuase che la sua pelle avesse acquisito la freschezza della giovane proprio grazie al suo sangue.Convinta di aver scoperto il segreto dell'eternagiovinezza, la fece spogliare e dissanguare dal maggiordomo. Il sangue della giovanetta venne versato in una vasca, dopodichè vi si immerse. Complici dell'atroce atto furono anche due fattucchiere. Per i successivi 10 anni i servitori della Contessa le procurarono fanciulle per il bagno rituale. Ma, un giorno, una delle vittime riusci a scappare informando le autorità su quanto accadevaal castello. Arrestata, Elizabeth non fu mai condannata per alcun crimine, ma le venne imposto di vivere reclusa nella sua camera da letto fino alla fine dei suoi giorni, con le porte e le finestre murate. Nel 1614, dopo 4 anni di reclusione, una delle guardie la vide per terra, immobile. Elizabeth Bathory era morta.I punti deboli dei vampiri
Nelle sue pagine, Van Helsing descrive molto accuratamente il fenomeno del vampirismo, fornendoanche gli strumenti per combatterlo ed annientarlo. Secondo lo studioso, i vampiri sono creature delle tenebre che si nutrono di sangue umano, vivono fuori dalla grazia di Dio e sono quasi immortali. Per conservare i loro poteri devono riposare sulla terra della loro patria di origine.Hanno, inoltre, numerose abilità "magiche", quali la capacità di trasformarsi in lupo o pipistrello, lo sguardo ipnotico, la possibilità di vaporizzarsi in una nube di fumo, la padronanza di alcuni fenomeni atmosferici e altri poteri mentali. Ma i vampiri hanno anche molti punti deboli. Il contatto con l'acqua santa o altri oggetti consacrati causa loro gravi ustioni, odiano l'aglio, la luce del giorno e gli specchi, nei quali la loro immagine non viene riflessa.Ma vampiri lo si può anche diventare. Ad esempio attraverso un rito satanico ed una forte volontà di rinnegare tutto ciò che è sacro. In questo modo nascono i vampiri eccezionali, come Dracula.Oppure tramite contagio: chiunque venga morso da un vampiro che dovesse berne il sangue,diventerebbe vampiro a sua volta, dapprima mostrando evidenti segni di anemia, poi peggiorando fino alla morte del corpo. Infine, sempre secondo Van Helsing, l'unico modo per uccidere un vampiro è quello di conficcargli un paletto di legno, preferibilmente di frassino, nel cuore e poi decapitarlo.Ma i vampiri esistono?Dracula vanta molti fan e qualche tentativo di imitazione. Nel 1994, l'autorevole agenzia inglese Reuters riferì che, a Vladivostok, in Siberia, una giovane donna uccise a coltellate un poliziotto per poi, incollate le labbra al collo della vittima, berne il sangue che sgorgava dalle ferite. Secondo i testimoni dell'orribile episodio non c'erano dubbi, si trattava dell'attacco di una vampira. Del resto,nel 1996, un censimento condotto dal "Centro di ricerca sui vampiri" di New York, certificò la presenza di 40 vampiri in Canada, 550 negli Stati Uniti e 310 nel resto del mondo. In Italia, secondo gli studiosi, i casi accertati sarebbero "solo" una decina

castelli

03:30 Pubblicato da geobanano

Uno tra i più noti castelli della Romania, viene costruito nelle Gole del Turco (Cheile Turcului) nel 1377-1378 sulla strada commerciale Brasov – Campulung dal cavaliere sassone Dietrich, dell’Ordine teutonico, da cui prese il nome di Dietrichstein, in seguito a un decreto di Ludovic I d’Angiò, sovrano ungherese la cui autorità si estendeva all’epoca su tutta la Transilvania, costruito in stile rinascimentale nella zona di frontiera tra la Transilvania e la Valacchia. Nel 1377 il castello fu affidato agli abitanti di Brasov; l’anno seguente ebbe inizio la ricostruzione che lo destinava a difendere il passo di Bran, più a Sud, sulla principale rotta commerciale verso Valacchia.
Nei presi del castello si trova una dogana, conservatasi fino alla metà del secolo scorso, dove i mercanti pagavano il 3% del valore delle merci che vi transitavano.
Sede di guarnigione, all’inizio del sec. XV la fortezza è stata sotto il dominio del voivoda Mircea il Vecchio ed i suoi seguaci (sec. XIV-XV), di Sigismund de Luxemburg (sec. XV, dal trattato di alleanza antiturca concluso nel 1395) e del voivoda della Transilvania, Iancu de Hunedoara (sec. XV). Ritorna nelle mani della città di Brasov nel 1498 e ne rimase fino al 1848, anno della rivoluzione che abolì il sistema feudale sul quale si basava il dominio del castello sul territorio circostante.
Dal 1920 al 1947, il castello fu residenza della regina Maria. Attualmente, il castello è Museo di Arte Medievale.
Qui il principeVlad Tepes, detto il principe Dracula fu imprigionato.

Da visitare anche: la chiesa ortodossa Paraschiva (1820); la Dogana di Bran (sec. XVIII); il Museo di Etnografia; la Casa della Fam. Puscariu, uomo di lettere; turismo rurale; punto di partenza per i percorsi turistici sui Monti Bucegi (C. Omu).

Sinaia - Castello Peles e Pelisor Visita a pagamento ore 9-15.30 (la cassa chiude alle 14.30); lunedì e martedì chiuso

Dal monastero Sinaia si prosegue a piedi per un ampio sentiero tra i boschi che in pochi minuti sale al castello Peles. Sulla sinistra s’incontra, preceduta da una porta fortificata, il Pelisor, il castello di settanta stanze, in stile rinascimentale tedesco, costruito nel 1899-1903 come residenza estiva del re Ferdinando I; più avanti a sinistra, si erge il Foisor, padiglione di caccia, con una testa di cervo che orna la facciata, di quarantadue stanze. Proseguendo la salita si incontra un edificio, in stile tradizionale romeno, adibito a residenza estiva del primo ministro. Ritornati sui propri passi e ripreso il viale principale, giunge alla terrazza sulla quale sorge il castello vero e proprio, di cui si notano le tegole in ceramica smaltata verde, bianca e ocra che formano motivi geometrici. Nel giardino all’italiana, affacciato verso la valle, si erge la statua bronzea di Carol I (1866-1914) e vi è una profusione di balaustre, statue, vasi e fontane che provenguono da Venezia e sono opera dello scultore Romanelli.
L’enorme edificio fu costruito dal re Carol I nel 1873-1888, su progetto degli architetti Wilhelm von Doderer, di Vienna, e Johann Schultz, di Leopoli. Nel 1896 fu rimaneggiato e ampliato dall’architetto ceco Karel Liman. All’esterno il castello ha l’aspetto di un chalet svizzero, con elementi rinascimentali italiani e bavaresi. A sinistra, attraverso una porta, si accede a una corte rinascimentale con affreschi trompe-d'oeil alle pareti sopra i quali corre un fregio con scene di caccia all’orso. Una bella fontana sorge all’interno del cortile.
L’interno del castello Peles comprende 160 stanze, sistemate e arredate in tutte le fogge possibili, con netto predominio dell’intaglio in legno: dei veri capolavori d’arte.
Il salone d’onore: del 1911, concepito da Liman come sintesi del <> della Camera di Commercio di Lubecca e del municipio di Brema (entrambi rinascimentali) ed eseguito dall’intagliatore viennese Bernard Ludwig; alle pareti, arazzi stile Aubusson, del sec. XVIII, e i quaranta mosaici raffiguranti i castelli degli Hohenzollern; in un angolo, copia della celebre Madonna di Norimberga, capolavoro di Peter Vischer; nei corridoi, copie in marmo di Carrara di opere di Donatello e di Luca della Robbia.
Sala d’armi: splendida collezione di armi e armature dei sec. XV-XVIII.
Gabinetto di lavoro del re Carol I: in stile rinascimentale tedesco, con soffitto in noce, pareti coperte da cuoio <>, vetrate svizzere del sec. XVII.
Biblioteca: in stile rinascimentale tedesco, in noce.
Sala del Consiglio, in stile rinascimentale tedesco: vetrate inglesi dei sec. XVI-XVII provenienti dal castello di Toddington.

Antica sala da musica: risale al 1896 ed è in stile rinascimentale tedesco, arredata con mobili in legno di tek e ornata di vetrate a soggetti popolari romeni.
Sala fiorentina, in stile rinascimentale toscano: mobili italiani del sec. XVII, lampadari di Murano, copie di opere del Vasari (al soffitto) e di Rubbens, piccole tele fiamminghe del sec. XVII.
Sala delle Colonne: in stile rinascimentale italiano, su colonne ioniche e ingrandita nelle prospettive da specchi veneziani, con mobili italiani del sec. XVI-XVII, copie di celebri quadri italiani e una Madonna di scuola correggesca.
Sala da pranzo: in stile tardo-rinascimentale tedesco, presenta rivestimenti in quercia e noce, vetrate con scene cavalleresche.
Sala moresca: in stile ispano-moresco dell’Alhambra di Granada, conserva sculture di marmo di carrara, trofei di armi arabe dei sec. XVI-XVII, preziosi tappeti.
Salone turco: ricostruzione del padiglione romeno allestito per l’esposizione universale di Parigi del 1868.
Teatro: in stile Luigi XVI, rivestito di sete preziose.

Hunedoara - Castello Corbenestilor Visita a pagamento (solo gruppi di almeno 25 persone), ore 9-17; lunedì chiuso.
Situato sulla collina di S. Pietro, sul fiume Zlasti, accanto al gigantesco complesso siderurgico della città, il castello dei Corvino è il più importante monumento di architettura civile gotica della Transilvania. Il nucleo più antico risale all’epoca di Vlaicu, che nel sec. XIV eresse la sua residenza, fortificandola con un muro di cinta a forma di poligono irregolare, seguendo i confini naturali dello sperone roccioso della collina.
La struttura originaria fu ingrandita e ricostruita in stile gotico da Iancu de Hunedoara (Giovanni Hunyadi) in due fasi, dal 1440 al 1453. Sotto il successore, il re d’Ungheria Mattia Corvino, il castello assunse l’aspetto attuale di fastosa dimora di un principe del Rinascimento, pur conservando l’impronta gotica (loggia a destra). Altre trasformazioni, di gusto barocco, furono apportate da Gabor Bethlen nel sec. XVII (torrione).
Il castello, ben conservato, è oggi museo storico e di antichità: tra le cinquanta stanze ornate di affreschi, bella la Sala dei Cavalieri, a due navate divise da pilastri poligonali, la Sala della Dieta, a due slanciate navate, e la capella gotica.

La chiesa San Nicolae - ai piedi del castello, fu costruita probabilmente alla fine del sec. XIII. Distrutta per ordine di Giovanni Capistrano, confessore di Iancu e persecutore degli ortodossi, fu ricostruita nel 1458, col consenso di Mattia Corvino. Nel 1634 vi fu raggiunto il Pronaos; nel 1654 l’interno venne affrescato. La torre campanaria, a ovest, venne eretta solamente nel 1827.

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Cluj Napoca - Banfy Palace


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Sibiu - Palazzo Bruckental Brasov - Piazza Sfatului






Castello Peles si trova nella conosciuta località di montagna Sinaia a 120 km di distanza da Bucarest. Considerato tra i più belli dell’Europa, il Castello è un capolavoro di architettura eclettica dominato dallo stile neo rinascimentale tedesco. Voluto dal re Carlo I della Romania e dalla sua famiglia, il castello fu eretto tra il 1873 e 1883. Le 160 stanze del castello sono decorate con gusto (alla decorazione di alcune camere ha contribuito anche Gustav Klimt, amico della regina), riflettendo i più raffinati stili dell’epoca. Vetrate con scene di favole tedesche, lampadari in vetro di Murano, intagli in legno pregiato e oro o pareti rivestite in pelle di Cordoba, porcellane di Sèvre e sculture in avorio vengono a completare il quadro della residenza prediletta della famiglia reale e soprattutto della regina Elisabetta, mecenate e a sua volta scrittrice di un certo successo. Il castello di Peles potrebbe essere considerato anche il castello dei primati: - è stato il primo edificio del genere a disporre sin dalla costruzione di riscaldamento centralizzato e ascensore - nella sala del teatro voluta dalla regina è stata presentata per la prima volta in Romania una pellicola cinematografica. Adiacente al Castello di Peles si trova il Castello Pelisor (Il Piccolo Peles), residenza estiva del successore del re Carlo I, il futuro re Ferdinando che trovava Peles troppo grande. In più si dice che la futura regina della Romania, la principessa Maria, nipote della regina Vittoria dell’Inghilterra non andasse troppo d’accordo con la regina Elisabetta. Costruito in stile art nouveau, Pelisor ha 70 stanze decorate con mobili viennesi e vasi Tiffany e Lalique. Attualmente museo, il complesso Peles – Pelisor può essere visitato dal mercoledì alla domenica tra le 10,00 e le 16,00 (lunedì e martedì chiuso)